Solo grazie ad una dura battaglia da parte della nostra associazione e al contestuale consenso dell’amministrazione comunale di San Paolo che ha assecondato una sensibilità ed una necessità sempre più diffuse, a partire dal 2015 è stato introdotto il divieto di caccia nell’area del parco del Laghetto di Scarpizzolo, ovvero in una delle aree sottoposte a maggior tutela nel PLIS del fiume Strone, di cui il Laghetto fa parte, ponendo così l’area in zona di rifugio e ambientamento.
Si è trattato di una vittoria della civiltà, a tutela non solo della fauna locale caratterizzata da alcuni aspetti specifici ed assolutamente esclusivi rispetto ad altre aree verdi della nostra pianura bresciana, ma anche a vantaggio della fruibilità del parco da parte dell’intera cittadinanza.
Purtroppo, con grande sorpresa, oltre che nostra, anche di moltissimi cittadini che vivono il parco del Laghetto come un luogo per i propri momenti di svago e di relax all’interno di un ambiente naturale di pregio, a partire dalla scorsa stagione venatoria la caccia è tornata inspiegabilmente al Laghetto, con tutte le conseguenze negative che questo anacronistico divertimento per pochi comporta: dal serio rischio di essere “impallinati”, alla conseguente ansia di camminare e muoversi nel parco fra le doppiette (la caccia è aperta 5 giorni della settimana su 7, compreso il sabato e domenica, da settembre a gennaio), alla paura del frastuono degli spari, alla impossibilità di organizzare visite guidate nel parco e le normali attività di educazione ambientale (in particolare con le scolaresche), senza dimenticare il danno ecologico per le numerose specie di uccelli stanziali e migratori che costituiscono il prezioso ecosistema del Laghetto.
Per questa ragione i nostri volontari non hanno potuto operare durante i mesi in cui la caccia era aperta (o se l’han fatto è stato a loro rischio e pericolo), rinunciando per questo a molte delle normali attività di manutenzione ordinaria e di valorizzazione del parco.
Come associazione abbiamo chiesto immediatamente all’amministrazione comunale di San Paolo (che attraverso il proprio ufficio tecnico svolge anche la funzione di ente gestore del parco per il proprio territorio comunale) di poter intervenire presso gli organi competenti per allontanare di nuovo (e speriamo definitivamente) le doppiette dall’area naturale del Laghetto.
Come la maggioranza dei cittadini a cui sta a cuore la questione, siamo ancora oggi, a distanza ormai di mesi dalle nostre richieste, in attesa di notizie.
Scorcio del Laghetto di Scarpizzolo.