Gli AMICI PER IL LAGHETTO ODV hanno il piacere di invitarti alla giornata del TESSARAMENTO all’associazione, che si terrà domenica 18 settembre al Casino del Laghetto. Il ritrovo è a partire dalle ore 9,30. In allegato, la locandina col programma dell’evento.
Con l’occasione, desideriamo aggiornarti su due questioni importanti che riguardano la nostra associazione ed il Parco del Laghetto.
- DIVIETO AD OPERARE NEL PARCO IMPOSTOCI DAL SINDACO
Com’è noto, i volontari della nostra associazione hanno messo a dimora nel corso degli anni migliaia di alberi e arbusti al Laghetto di Scarpizzolo, nel PLIS del fiume Strone, dando vita di fatto al parco che oggi tutti conosciamo: un piccolo tesoro naturale, ricco di biodiversità, una rarità, non solo a San Paolo ma anche nella bassa bresciana. Oltre alle piantumazioni, gli AMICI PER IL LAGHETTO hanno sempre gestito gratuitamente la manutenzione del verde senza smuovere enti e istituzioni, senza ricorrere a super progetti finanziati, ovvero senza costi per la collettività.
Quello che non tutti sanno è che tutto questo è avvenuto fino a qualche anno fa, ovvero fino al divieto ad operare nel parco impostoci dal sindaco, impedendo a dei cittadini-volontari di mettere a disposizione il proprio tempo gratuitamente per il territorio e la comunità. La cosa ha bloccato di fatto le nuove piantumazioni programmate (che avrebbero completato il programma avviato anni fa con il tecnico della Provincia), la manutenzione dei terreni, la pulizia delle infestanti e tutta una serie di iniziative a tutela e a valorizzazione del parco che ad oggi è sempre più bisognoso di cure.
Al contrario, da allora non abbiamo più assistito a nuove piantumazioni. A causa della siccità e delle infestanti riscontriamo la presenza di molti alberi sofferenti o morti. Questi ultimi sono stati eliminati senza che venissero sostituiti con dei nuovi. Nel complesso, il bosco è stato gestito con criteri molto lontani da quelli richiesti da un ambiente naturale (fra cui, la triturazione della vegetazione erbacea spontanea “per fare una bella pulizia”, la semina dell’erbetta, la continua apertura di circuiti per mountain bike, ecc.).
Quanto sopra sembra suggerire che all’attuale “bosco-ecosistema” si voglia sostituire un nuovo bosco, più simile ad un parco pubblico, con la natura non più padrona di casa, ma semplice complemento d’arredo.
- IMPORTANTI CONTRIBUTI REGIONALI PER UN “NUOVO BOSCO” AL LAGHETTO DI SCARPIZZOLO, MA SI TRATTA DI UN’AREA NATURALE DOVE IL BOSCO C’E’ GIA’, REALIZZATO DAI NOSTRI VOLONTARI ANCHE GRAZIE AL CONTRIBUTO DI CHI NEL CORSO DEGLI ANNI HA DECISO DI SOSTENERCI!
È dei mesi scorsi la notizia riportata anche dal Giornale di Brescia dell’acquisizione da parte del comune di San Paolo di alcuni mappali, per complessivi 4,2 ettari, di proprietà della Curia all’interno del Parco del Laghetto di Scarpizzolo, nel PLIS del fiume Strone, in cui il comune realizzerà in autunno un nuovo bosco. Il tutto, grazie al finanziamento di Regione Lombardia per un importo di 355.000€, a seguito del bando del 2021 “Infrastrutture verdi a rilevanza ecologica e di incremento della naturalità”.
La cosa sconcertante è che quello che viene “sbandierato” come “nuovo bosco” (il progetto parla espressamente di “nuove aree boscate”) è in realtà un’area naturale presente da sempre nel PLIS (una rarità nella bassa bresciana), dove i volontari della nostra associazione hanno messo a dimora nel corso degli anni migliaia di alberi autoctoni (forniti per altro dalla stessa Regione). Senza ombra di dubbio l’area in questione è dunque già un BOSCO, ricco di biodiversità, ma anche di percorsi fruibili per i cittadini, un bosco certamente migliorabile, ma soprattutto bisognoso di cure. Che sia un bosco lo conferma anche la normativa di riferimento, indipendentemente dalle classificazioni urbanistiche, catastali o territoriali che, come spesso capita, non sono sempre aggiornate. Di contro, nel progetto del “nuovo bosco” l’area in questione è stata catalogata allo stesso modo dei campi di mais al di fuori del parco!
Ci chiediamo come sia possibile che un bando nato e finalizzato per creare nuove aree boscate e nuove infrastrutture verdi vada invece a stravolgere un ambiente naturale ricco di biodiversità ed un bosco già esistenti per crearne uno nuovo!
Entrando nel merito del progetto, lo scenario si aggrava ulteriormente: attraverso l’impiego di escavatori, trattrici, ruspe, trincia-rami e vari mezzi meccanici, l’area in questione diventerà un grande cantiere dove verranno eseguite opere di erpicatura, scavo, sbancamento, aratura del terreno in profondità, ecc., verrà eliminata buona parte degli alberi esistenti e verrà eliminata la vegetazione dell’attuale sottobosco (rovi, canneto e altre preziose erbe spontanee) per far posto a nuovi alberelli. È prevista inoltre la realizzazione di un impianto di irrigazione mediante la posa di 6.400 mt di tubo di plastica e la realizzazione di prati stabili con la semina dell’erbetta. L’intervento avrà dunque come risultato l’azzeramento dell’attuale ecosistema e della biodiversità presenti nell’area (di cui “i rovi”, il canneto e la rimanente vegetazione spontanea sono parte integrante, in quanto rappresentano l’habitat ideale di molte specie di uccelli, di piccoli mammiferi, di invertebrati e di insetti), quella biodiversità tutelata dalle norme, dalle finalità naturalistiche e dagli stessi principi costitutivi del Piano del Parco del fiume Strone ed inserita di recente nella nostra Costituzione. Abbiamo relazioni di naturalisti e di specialisti di fama internazionale che certificano quanto l’area sia importante dal punto di vista dell’ecosistema presente.
Ci chiediamo, inoltre, che senso abbia acquistare un terreno dalla Curia per un valore di 190.000€, quando lo stesso terreno non ha altre funzioni se non quella di area verde, in quanto improduttivo e non adatto alle coltivazioni, per di più già boscato e vincolato (sebbene catalogato come seminativo), rientrante in una delle zone del PLIS a maggior tutela naturalistica e ricco di acqua. La sola operazione immobiliare (con l’area in questione che, grazie al bando, da privata diventerebbe pubblica) non può essere un motivo sufficiente per giustificare uno stravolgimento del genere. Con gli stessi soldi (pari alle spese di affitto della stessa area per quasi un secolo) si sarebbe potuto guardare a ben altri terreni veramente da rinaturalizzare, che non sono aree verdi vincolate e non sono già bosco come quella in questione.
Di certo, il “nuovo bosco” finanziato dal bando regionale non incrementerà l’area del Parco esistente e non restituirà nuovi spazi verdi ai cittadini (aspetti invece previsti dalle finalità del bando). Il nuovo bosco non risolverà inoltre il problema di interi boschi planiziali letteralmente spariti negli ultimi anni a San Paolo nel silenzio generale (nonostante le nostre segnalazioni), anche nel PLIS (ovvero all’interno dei corridoi ecologici e in aree catalogate come a rischio di dissesto idrogeologico). Infine, il nuovo bosco non interverrà nemmeno nella riforestazione e nella rinaturalizzazione degli alvei e delle varie aree golenali dissestate e abbandonate a sé stesse (interventi anche questi prescritti dalle norme), sia all’interno che all’esterno del PLIS.
Del tutto increduli di fronte a quanto sopra, non ci resta che conoscere l’opinione dei Sanpaolesi, oltre che girare tutte queste domande alla Regione, finanziatrice del bando.
Per ulteriori informazioni: http://www.amiciperillaghetto.it/importanti-contributi-regionali-un-bosco-al-laghetto-scarpizzolo-nel-plis-del-fiume-strone-bosco-ce-gia/
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Del progetto del “nuovo bosco” avremo modo di discutere per l’appunto in occasione della giornata del TESSERAMENTO, in programma domenica 18 settembre.
I cambiamenti che riguardano l’ambiente ed il territorio intorno a noi dovrebbero essere orientati dal confronto con i cittadini piuttosto che subiti o imposti dall’alto, soprattutto se ci si trova di fronte a situazioni come quella sopra descritta. Ecco perché la tua partecipazione e la tua opinione sono importanti. Anche per questo, domenica 18 settembre
ti aspettiamo al Laghetto!
Amici per il Laghetto ODV
Il Direttivo